Il Sergente

Un giorno lessi un libro, “il sergente della neve”, che raccontava di un uomo e della sua esperienza durante la guerra mondiale. Ho provato ad tornare con la memoria sui libri di scuola ma non riuscivo a ricordare. Eppure ho fatto molti anni di scuola! Ricordo solo le date, i fatti a grandi linee, ma quello che è la storia non riuscivo a ricordarlo.
Questo libro, in poche pagine mi ha fatto capire cosa è stato, e ne ho voluto creare un racconto. Non è un trattato storico, non è nemmeno una lezione di storia, il racconto è un viaggio nella memoria di un uomo. Non è una presa di posizione se sia stato giusto o sbagliato, non vuole giudicare, vuole essere uno sguardo sugli uomini che erano lì a combattere.
Parole e musica si uniscono per creare suggestione e raccontare le vite di quelle persone, il viaggio di chi era al fronte e il viaggio di chi attende guardando sorgere e tramontare lo stesso sole. Abbiamo lavorato sulla ricerca di quelle emozioni che avrebbero dato valore a tutti gli uomini che hanno lottato per la propria patria. Lo spettacolo è una miscela di suoni che ti immergono in un clima difficile facendoti sentire addosso il freddo, la paura e l’umanità; musiche che ti fanno assaporare il momento, che ti fanno ricordare, che ti cullano in un viaggio di uomini; parole che quando le ascolti non puoi far a meno di viverle in prima persona e non aver voglia di dire pensare ad altro se non a chi sei e sarai nella tua vita.
Uno spettacolo che regala emozioni intense per ricordare uomini che nel dolore sono riusciti a rimanere uomini.
“Mi butto sulla neve; e sembra che non ci sia neanche la neve. Chiudo gli occhi sul niente. Forse sarà così la morte, o forse dormo. Sono in una nuvola bianca…ma quanti che si sono buttati sulla neve non si alzeranno più? “
“Di Rino, rimasto ferito durante il primo attacco, non sono riuscito a saper nulla di preciso. Sua madre è viva per aspettarlo. La vedo tutti i giorni quando passo davanti alla sua porta. I suoi occhini sono consumati. Ogni volta che mi vede, quasi piange per salutarmi e io non ho il coraggio di parlarle”
“In quell’isba si era creata tra me e i soldati russi, e le donne e i bambini un’armonia che non era un armistizio. Era qualcosa di molto più del rispetto che gli animali della foresta hanno l’uno per l’altro. Una volta tanto le circostanze avevano portato degli uomini a saper restare uomini”

Info

TIPOLOGIA: narrazione
IN SCENA: Andrea Gosetti
MUSICA: Massimo Testa

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Durata: 40 min.

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Ideale per: Biblioteche, Scuole e Parrocchie

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Costo: €350,00+iva 10% con musicista/ €250,00+iva 10% senza musicista

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